sabato 30 maggio 2009

Il vento del Nord

Resto immobile alla fine di un pontile, i sensi tesi.
E' passato tanto tempo, forse troppo, e sul lago della mia esistenza sono riuscito a realizzare solo quest'esile passerella di assi sconnesse sulla quale ora attendo.
L'aria è immobile, pregna di umori quasi malsani, indizi insalubri di una decomposizione in atto: quasi fatico a respirare, avverto quell'asfissia ansiosa di chi abituato a correre è costretto in spazi angusti.
Poi lo sento: prima un odore nuovo, netto come una lama chirurgica in una ferita infetta, sorprende l'olfatto. Quindi una brezza tagliente soffia tesa e leggera dal basso, increspando l'acqua e pungendomi il viso.
Infine arriva: Aquilone, il vento del Nord. Soffia come ha già fatto in passato. Soffia e i miasmi si disperdono in un'aria ora tersa e cristallina.

Un quesito rimane sospeso: il cavallo muoverà ancora?

mercoledì 20 maggio 2009

mercoledì 6 maggio 2009

lunedì 4 maggio 2009

Epidermide

MONACO DI BAVIERA (Germania) - L'uomo e la macchina appartengono a mondi diversi: organico contro inorganico, istinto contro ingranaggio, coscienza contro software. Inevitabilmente questa distanza ha da sempre generato attrazione e l'attrazione ha portato alla contaminazione.

Oz ama le contaminazioni: la Perfezione annoia, un bianco immacolato è sempre uguale a se stesso, un genere musicale puro suona ridondante e una persona uguale a te in tutto è la fine di te stesso come individuo. Occorre sporcarsi e lasciarsi sporcare. Lo fece Pasifae con il Toro di Creta, lo fecero gli Aerosmith con i Run DMC, lo fece chi inventò il pace-maker: in tutti e tre i casi i risultati furono eclatanti.

BMW ha da poco presentato la sua nuova concept car, ovvero un'auto creata non per essere commercializzata, ma per mettere in discussione gli stereotipi vigenti nel mondo automotive. L'auto si chiama GINA (Geometry and function in N Adaptations) e il nome non è l'unico elemento di umanità di questa macchina: perché Gina ha una pelle.